«Occuperemo l’area», Mario Bini lancia la sfida, il 28 giugno 1994, nell’aula consiliare di Cremona, mentre va in scena lo scippo del referendum che si è tenuto dieci giorni prima. Referendum che aveva bocciato la localizzazione dell’inceneritore in zona San Rocco. Bini mantiene la promessa. Nasce Forte Apache, una baracca realizzata con materiale di recupero . Costruzione fragile, totem indistruttibile, avamposto in terra nemica, diventa il simbolo della ribellione di chi si sente derubato di un diritto acquisito con fatica e nel rispetto della legge. Il Forte non era frequentato dalle giacche blu, come la tradizione western ha tramandato, ma dagli indiani di tutte le razze: rossi, verdi, bianchi, neri, gialli. Soccomberà dopo pochi mesi, ma la sua storia rimarrà simbolo dell’utopia.\r\n\r\nForte Apache e dintorni è il racconto di quell’avventura. Un modo per ricordare.\r\n\r\nGrafica G.m.\r\n\r\nSpino D’adda\r\n\r\n1998